Raccolta di Voci e Fatti


SAVOIA  SI',  SAVOIA  NO…

 

All'inizio del mese di luglio, il Parlamento Europeo si è pronunciato per l'abolizione della norma della nostra Costituzione che vieta il rientro in Italia dei discendenti maschi di Casa Savoia. Si tratta della XIII disposizione transitoria, che al suo secondo comma stabilisce testualmente:

"Agli ex re di Casa Savoia, alle loro consorti e ai loro discendenti maschi sono vietati l'ingresso e il soggiorno sul territorio nazionale".

Oggi non esistono più ex re di Casa Savoia o loro consorti ancora viventi, quindi i principi Vittorio Emanuele ed Emanuele Filiberto di Savoia rimangono gli unici destinatari di questa disposizione "transitoria".

Devo confessare di averla letta un numero imprecisato di volte, ma ancora non sono riuscito a capire se si tratti di una norma antifemminista o antimaschilista. Apparentemente è antimaschilista, perché colpisce i soli discendenti maschi che portano il nome Savoia, discriminandoli dalle discendenti femminili, che hanno invece libero accesso in Italia, ma queste ultime sono state "risparmiate" dai legislatori costituenti per cavalleria o perché (secondo loro), in quanto donne, non contavano nulla ?

Un giurista potrebbe rispondermi che la dinastia di Casa Savoia trasmetteva il titolo di sovrano esclusivamente in linea maschile, quindi nemmeno se l'Italia fosse rimasta monarchia avrebbe mai potuto avere una regina come invece avviene in Inghilterra, in Olanda o in Danimarca. La vera ragione della XIII disposizione transitoria appare quindi come un evidente sillogismo: niente ingresso e soggiorno per chiunque possa aspirare al titolo di re d'Italia, il titolo è solo maschile, quindi niente maschi Savoia in Italia. Credo che a questo punto una simile mostruosità giuridica possa solo definirsi apertamente antimaschilista e occultamente antifemminista

Senza voler entrare nel merito di vere o presunte colpe storiche di Casa Savoia, riteniamo di poter sostenere, assieme a milioni di italiani, che Vittorio Emanuele e suo figlio Emanuele Filiberto abbiano pieno diritto a rientrare in quella che è e rimane la loro unica Patria. Nessuna colpa dei padri, per grave che possa essere, può ricadere su figli del tutto innocenti.

In questo senso, un disegno di legge per modificare la XIII disposizione è stato presentato il 6 luglio al Senato dal capogruppo di Forza Italia, Schifani, e dal presidente della commissione Affari Costituzionali, Pastore. I due firmatari, nella presentazione del disegno di legge, riconoscono che la disposizione potesse essere "politicamente giustificabile e storicamente necessaria agli albori della Repubblica", ma oggi "mostra tutto il suo carattere anacronistico". Occorre ricordare che, per una norma costituzionale, occorrono due votazioni distinte sia della Camera che del Senato, a non meno di tre mesi di distanza l'una dall'altra, come avvenuto per la legge che ha introdotto nella Costituzione il diritto di voto degli italiani all'estero. La maggioranza parlamentare costituita dalla Casa delle Libertà assicurerà il suo voto a favore, ed è auspicabile che altre forze politiche facciano altrettanto. Entro i primi mesi del 2002 si potrebbe quindi assistere a questo rientro che non sembra esagerato definire "storico".

 

Qual è l'opinione di voi lettori sul rientro dei Savoia in Italia ?

                                                                           

                                                                                    Marcantonio Scipione