Raccolta di Voci e Fatti


A  FUTURA  MEMORIA

 

Preferisco ricordarli adesso, che gli echi del cordoglio si sono acquietati nella memoria del giorno dopo.

 Con i 19 Caduti di Nassiriya, l’Italia si è resa conto nel modo più doloroso di non essere più un “mezzo Paese”, ma un Paese con il suo proprio ruolo sulla scena internazionale, che purtroppo comporta anche sacrificio di vite umane come anche, ieri e oggi, per Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania. E’ un prezzo che a volte si è costretti a pagare.

 I nostri Carabinieri, soldati, civili erano in missione di pace e sono diventati obbiettivo di guerra. Non è la prima volta, e si può solo sperare che sia l’ultima. Ma la loro era e rimane una missione di pace, e l’Italia, che lo ha compreso, si è stretta intorno ai Caduti e ai loro familiari, a quel padre che ha ricevuto all’alba, a casa, la notizia di suo figlio; a quella moglie che ha ricevuto l’ultima lettera piena di vita del marito già morto... e tanti altri ancora.

 E i volontari, per nulla spaventati, chiedono di sostituire in Irak i loro commilitoni, e sono in numero esuberante rispetto alle necessità del contingente...

 C’è stato anche chi ha scritto: “Quei carabinieri non meritano una lacrima”: chi ha scritto queste parole non merita uno sputo.

 A loro futura memoria, che rimanga sempre viva nei nostri cuori, possiamo chiamarli Eroi, Martiri...

 Io preferisco chiamarli semplicemente:

 CADUTI NELL’ADEMPIMENTO DEL LORO DOVERE

 E così sia.

 

 Marcantonio Scipione