Raccolta di Voci e Fatti


MARCO PANTANI, NEL GIORNO DI SAN VALENTINO

 

Ciao Marco.

Chissà se qualcuno ricorderà nei prossimi anni che ci hai lasciati nel giorno di San Valentino. Probabilmente no.

Non eri solo un grande campione, eri idolo e orgoglio per gli italiani in tutto il mondo, specialmemte per i nostri connazionali di Francia: avevi trascinato all’entusiasmo anche i francesi, e perchè un italiano riesca a entusiasmare i francesi ce ne vuole !

Poi il tuo declino, una storia così ovvia da apparire banale: circondato da amici nel trionfo, abbandonato da tutti nella crisi.

Se penso a te sento le note di una bella e dimenticata canzone (credo di Gino Paoli) su un piccolo uomo che pedala in salita, solitario, “e va su... e va su...” dedicata a Fausto Coppi, anche lui grande campione, figura tragica e tormentata. Forse solo la sua morte per malaria nel 1960 gli ha impedito di finire come te.

In ogni caso, se qualcuno ha in qualche modo la tua morte sulla coscienza può stare tranquillo: non sarà mai processato.

Ora tutti parlano di te, tutti sembrano rimpiangerti, vedrai che ti intitoleranno anche qualche strada o un intero velodromo, chi sa.

C’è chi dice che ti volevano aiutare, ma che tu hai rifiutato ogni aiuto. Certo è che sei rimasto solo.

E la verità è che sei andato via da solo, Campione, proprio nel giorno di San Valentino, perchè non avevi più una Valentina con cui viverlo.

Un saluto commosso, Pirata.

Ciao.

 Marcantonio Scipione