Agli inizi di quest'anno, subito dopo il Congresso del Partito dei Democratici di Sinistra, avevamo invitato coloro che ritengono di rappresentare l'area moderata a riflettere con attenzione e serietà sulla determinazione, sulla capacità di mobilitazione delle energie, di coagulazione degli sforzi, sulla intraprendenza messe in campo da quel Partito per conseguire l'obiettivo di vincere le elezioni politiche che si sarebbero tenute di lì a 15 mesi ed esercitare il potere, in definitiva a meditare sullo strumento di propaganda politica che stava per essere messo a punto.
È una macchina che gli elettori italiani all'estero conoscono bene poiché essa ha prodotto, con un tasso di assenteismo di circa il 70%, un effetto devastante, nella elezione dei Comites ed in seguito in quella dei Consiglieri del CGIE, rivelando una straordinaria ed efficace capacità di mobilitazione dei militanti.
Una macchina di propaganda efficiente ormai avviata a pieno ritmo deve essere contrastata da uno strumento analogo, unito, sicuro, flessibile, convincente. Ritenevamo, quindi, necessario già allora, ma ancora di più adesso, abbandonare divisioni e personalismi e, nella contrapposizione di due poli cui si assisterà fra pochi mesi, indispensabile l'unità delle forze "moderate", un'accurata analisi di situazione nei diversi Continenti e, all'interno di essi, nei singoli Paesi, l'individuazione degli obiettivi perseguibili, la realizzazione di una organizzazione capace di mobilitare e motivare, di informare e dialogare, di confutare con serietà le argomentazioni degli avversari.
Ed invece, mentre la macchina messa a punto dalla sinistra continua inesorabile a perfezionare strumenti idonei a guidare la prossima competizione elettorale (è di qualche giorno fa l'insediamento della Consulta dei DS per gli Italiani nel Mondo, che, per l'esperienza dei componenti, presenta notevoli capacità di coinvolgimento), non si vede all'orizzonte alcuna reazione da parte dei Partiti che rappresentano l'area moderata, alcuno sforzo di individuare un percorso che consenta di creare un'area di aggregazione di pensiero e di comportamenti.
L'iniziativa deve necessariamente avere origine in Madrepatria affinché sia aderente alla realtà politica in cui si muovono gli opposti schieramenti e poiché solo i Partiti nazionali dispongono delle risorse richieste da una campagna elettorale che interessa continenti.
Tuttavia non appena creata la base cosiddetta "ideologica" su cui confrontarsi, la Madrepatria deve trovare la forza e la saggezza di fare un passo indietro e restituire l'iniziativa al mondo della emigrazione ed agli esponenti delle collettività che vorranno mettersi in gioco, partecipando al gioco elettorale con onestà e chiarezza, indicando le aree di aggregazione cui faranno riferimento nel Parlamento nazionale.
È possibile che in questa tornata elettorale fra i connazionale all'estero, un'occasione che a molti piace definire storica, le ambizioni siano molte, avvallate talvolta da posizioni di preminenza in sede locale; sarà opportuno che tutti coloro che concorrono ad una candidatura tengano a mente numero di elettori nella circoscrizione e posti disponibili in Parlamento, ricordando che i personalismi spesso concedono soddisfazioni individuali, ma altrettanto spesso portano a sconfitte elettorali.
La scelta dei personaggi cui sarà affidato il compito di raccogliere i consensi dei "moderati" nel mondo sarà tanto più difficile perché si tratta di persone libere, che non conoscono disciplina di partito, che soltanto una ferma ed efficace azione di convincimento può portare alla rinuncia di soddisfare ambizioni talvolta legittimate da una vita di attività a beneficio della comunità.
Una scelta coerente e corretta dei candidati si impone al più presto: è il primo passo per una campagna limpida e chiara verso la tenzone elettorale.
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