La riunione ad Amsterdam dal 20 al 23 ottobre della Commissione Europa-Nord Africa si è svolta in un'atmosfera surreale, in un clima di tensione e nervosismo reso tale dallo stillicidio continuo degli interventi e delle interruzioni incredibili del Vicesegretario durante le presentazioni e le esposizioni dei Consiglieri.
Tale comportamento ha pesantemente condizionato interventi e dibattiti, ponendo limiti severi alla mole di informazioni che ogni componente della Commissione intendeva proporre ai colleghi.
Ed è così che taluni Consiglieri hanno dovuto rinunciare all'organica esposizione del proprio lavoro: in 14 anni mai successo!
Ciascun intervento è il frutto di un lavoro di settimane, che coinvolge Comites ed Associazionismo che raccolgono dati e svolgono ricerche, è infine segno di democrazia diretta, dunque merita rispetto e considerazione, in particolare da chi è stato eletto a svolgere un ruolo di moderatore e non di leader o meglio di leader maximo.
È possibile che il Vicesegretario fosse già con la mente alle autocelebrazioni della fine del mese di ottobre a Bruxelles ove, in qualità di festeggiato, verrà esaltato per i grandi successi riportati a partire dal 2001 dal Patronato di riferimento per merito della sua guida pressante, determinata e onnipotente.
La Commissione tuttavia è un'altra cosa: è fatta di persone libere, padrone delle loro idee e delle loro opinioni, che nel corretto confronto esaltano il senso della democrazia e che non intendono essere umiliate e mortificate dall'arroganza di chi è abituato ad essere ubbidito per disposizioni di partito; persone libere desiderose di apprendere direttamente dalle fonti esigenze e bisogni delle diverse comunità senza passare dalle forche caudine delle direttive di un piccolo padre, moltissimi alla terza legislatura con delle eccellenti new entry.
La Commissione è un'orchestra i cui componenti conoscono pentagramma e spartito: se il suono é cacofonico il Direttore d'orchestra non è all'altezza del compito.
Sembrerebbe tra l'altro che il Vicesegretario non sia interessato alla nuova emigrazione tecnologica: è un fatto triste ed allo stesso tempo sconvolgente poiché significa che egli non è né aperto né ricettivo alle novità e comunque che in tutti questi anni egli non ha mai ascoltato e compreso le relazioni tenute sull'argomento. L'On. Pittella, che ne è invece un conoscitore, potrebbe forse accettare di dargli qualche utile lezione, se lo ritenesse "utile".
Ed appare anche chiaro ormai il motivo dell'esclusione di "altri" esperti per illustrare ai Consiglieri i problemi di talune Aree. Si poteva temere che tale limitazione fosse improvvida iniziativa del CdP: la lettura dei verbali della riunione n° 4 del CdP (16/17 settembre) ha confermato che essa è dovuta invece ad una iniziativa ispirata del Vicesegretario, presa senza alcuna seria consultazione.
Nel suo finora unico intervento pubblico il Vicesegretario esprime la preoccupazione per ogni limitazione alla completezza e imparzialità dell'informazione. Sarebbe certamente una posizione più credibile e non strumentale se egli consentisse durante le riunioni che l'informazione fosse completa, libera ed imparziale anche nei confronti dei Consiglieri.
È difficile presiedere una Commissione di eletti: essi obbediscono alla loro coscienza, elaborano idee proprie, non espongono quelle del segretario della sezione, propongono gli argomenti che stanno a cuore a chi li ha eletti nel rispetto e nell'ambito dell'Ordine del giorno.
Per presiedere una Commissione in definitiva occorrono uomini veri. Buon senso non prepotenza, carisma non autoritarismo, spirito democratico non dispotismo, disponibilità non intolleranza, sono solo alcune delle doti che sarebbero apprezzate in un Vicesegretario Generale.
Nella più potente delle democrazie esiste uno strumento per togliere il potere a chi dimostra gravi limiti: l'impeachment. Nel regolamento del CGIE tale strumento non esiste, ma dopo Amsterdam non sarebbe male farne pertinente riflessione.
Infine, alla new entry che ha avuto ad esclamare "se questo è il CGIE è meglio che dedichi altrove il mio tempo a favore dell'Emigrazione" una rassicurazione: il CGIE non è quello percepito ad Amsterdam. Come detto prima, è solo il Direttore di orchestra fuori posto. Del resto era un buon maestro di fila.
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