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Articolo di Franco Santellocco

La Costituzione dell'Europa Unita e la identità cristiana dell'Europa 

È innegabile che le radici storiche dell'Europa sono cristiane e cristiani sono i valori fondanti del suo patrimonio. L'Europa non esiste geograficamente come Continente a sé, è solo una realtà storica che è nata dall'Evangelizzazione Cristiana che ha unito, nella fede, tutte le etnie diverse qui trovate o qui rifugiatesi. Celti, romani, goti, visigoti, franchi, alani, svevi, alemanni, bavaresi, angli, sassoni, juti, grisoni, longobardi, normanni, ungari, slavi, ecc. .......
Da questa unificazione religiosa e culturale è venuto l'impulso in questi popoli a darsi anche una prima unità politica: il Sacro Romano Impero che ne ha accompagnato la storia per mille anni dal Novecento al Milleottocento e ne ha radicato la coscienza unitaria così profondamente che, anche dopo tragiche vicende, conflitti nazionalistici spaventosi, è riaffiorata nella volontà attuale dell'Europa Unita per iniziativa di tre grandi statisti cattolici: Schuman, Adenauer, De Gasperi.
Dal Cristianesimo l'Europa ha tratto e trae l'anelito di giustizia, di fraternità universale, il concetto di persona col suo valore trascendente, con l'irrefrenabile impulso a progredire, a far fruttare i talenti personali al massimo grado, la coscienza di una missione universale da compiere.
Da qui lo slancio che ha popolato l'Europa di santi, monaci mistici, missionari, educatori, operatori di misericordia.
Dal Cristianesimo, lo slancio che ha portato a stendere in tutto il continente alcune reti davvero stupende delle cattedrali, delle mille e mille chiese disseminate fino ai più umili villaggi, la rete delle scuole, delle biblioteche, degli ospedali, delle università, delle mille e mille istituzioni di beneficenza che tuttora custodiscono, curano, servono tutti i bisognosi.
Dal Cristianesimo, lo slancio che ha portato in Europa ad esplorare tutti i continenti, tutti i mari, a confrontarsi con tutte le culture, a offrire e cogliere da tutte stimoli e valori, a tentare tutte le nuove imprese, a raggiungere le scoperte scientifiche e tecniche di cui siamo stupiti, fieri e pensosi.
In particolare va messo in rilievo che la laicità dello Stato è una novità assoluta introdotta nella storia umana dal Cristianesimo ed è davvero paradossale che in nome della laicità, che è importata dal Cristianesimo, si rinunci alla laicità dello stato per paura di rovinare il Cristianesimo.
La laicità dello stato era estranea al giudaismo, alla civiltà romana e tuttora all'Islamismo.
La distinzione cristiana tra potere politico (Cesare) e quello religioso (Dio) ha spezzato il monismo statale limitando così l'assolutezza del potere statale e dell’integralismo religioso ponendo la più fondamentale divisione dei poteri (e sarebbe d'accordo anche Montesquieu) che spezza questo monismo e assolutismo dello stato.
E contro ogni timore possibile di integralismo sta proprio la dottrina cristiana definitivamente sistemata con la dichiarazione conciliare, la "Dignitatis umane" sulla libertà religiosa del Concilio Ecumenico Vaticano II.
Lo Stato non può imporre una determinata religione, non può condizionare all'appartenenza a questa o a quella confessione religiosa il godimento dei diritti civili e questo è un diritto fondamentale che lo Stato deve garantire a tutti i cittadini: i doveri religiosi non possono essere imposti come legge dello Stato.
Ad esempio, ci sono divieti assoluti che, anche dal punto di vista culturale, mettono in evidenza la diversità tra Islamismo e Cristianesimo. Gesù ha detto: "non è quello che l'uomo mangia a inquinare l'uomo, ma è quello che esce dal cuore dell'uomo".
Contro ogni timore possibile di natura religiosa, non si può fare niente di meglio per salvare la laicità dello Stato, anche di fronte alla crescente presenza di altre religioni, se non affidarci a questa radice religiosa cristiana.
Perché l'ha portata il Cristianesimo questa distinzione, perché pur anche con le incoerenze che storicamente ci sono state (cesaropapismo o ierocratismo ecc. .....), non si è mai riusciti a rilegare pienamente questo principio fondamentale, che poi è riaffiorato sempre, anche dopo le violazioni sia da parte di Cesare che del Papa.
È paradossale che si è voluto ignorare ed estromettere dalla carta dell'Europa Unita il Cristianesimo in nome della laicità e che l'Europa Unita, fatta una dalla fede cristiana, fatta grande dalla cultura umanistica e cristiana, ignori e rinneghi la propria anima, che potrebbe invece continuare in misura impareggiabile a tenerla unita e a sospingerla verso traguardi sempre più alti di civiltà universale.