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Nota dell'AIE

Progetto Mediterraneo: una iniziativa di Franco Santellocco

 

Il 15 settembre 2001, a quattro giorni dal più grave attentato terroristico che il mondo occidentale ricordi, un piccolo seme di speranza era stato gettato nella terra della solidarietà.
Arrivarono in Italia 60 ragazzi, uomini e donne provenienti dall’Algeria, dal Marocco e dall’Eritrea per frequentare, presso l’Istituto Tecnico Agrario Statale “P. Cuppari” di Alanno-Cepagatti, corsi di studi che permettessero loro di tornare nei Paesi d’origine con l’acquisizione di tecniche lavorative da impiegare ed insegnare lì.
Il successo del “Progetto mediterraneo”, questo il nome dell’iniziativa, è stato possibile, oltre che per il grande lavoro profuso dal Prof. Franco Santellocco, Consigliere del C.G.I.E. per l’Africa del Nord, anche per gli impegni assunti dalla Regione Abruzzo, dalla Provincia di Pescara, dal Comune di Cepagatti, dai Rotary Club di Algeria e Marocco.
L’iniziativa era il primo esperimento del genere in Italia, e si prefiggeva di rinsaldare rapporti economici e commerciali e di sviluppare nuove sinergie culturali ed umanitarie tra i Paesi dell’area mediterranea. Dichiarato dalla città di Pescara “progetto di pace” è diventato in tre anni un punto di riferimento per tutti quelli che hanno capito che, solo aiutando le popolazioni nei Paesi d’origine, si può arrivare ad una “pacifica convivenza e ad una migliore conoscenza tra popoli diversi”.
Il prof. Franco Santellocco, nella sua veste di Presidente del Comitato Interpaese Maghreb-Italia del Rotary International, nel gennaio del 2002, alla presentazione del “Progetto Mediterraneo” sottolineava come “il sogno si fosse trasformato in realtà” e come da questa esperienza si potessero trarre importanti insegnamenti affinché i ragazzi di questa parte del mondo fossero “aiutati a non emigrare ma ad acquisire nozioni e cultura da mettere a profitto nel proprio territorio”.
Nel corso degli anni molte sono state le manifestazioni di apprezzamento da parte delle autorità italiane dei Paesi del Maghreb coinvolti. 
Già l’Ambasciatore in Tunisia Armando Sanguini, nel 2000, compiacendosi per l’iniziativa e promettendo ampia disponibilità sottolineava la valenza “del forte segnale di fraternità che arriva all’altra riva del nostro mare comune”.
Purtroppo però alcune difficoltà hanno impedito nel corso di questi anni che anche i ragazzi tunisini potessero usufruire di questa grande possibilità data dal “Progetto Mediterraneo”.
Difficoltà ora superate grazie al concreto impegno del Governatore distrettuale del Rotary che ha trovato nel Rotary Club Mahdia-Medina un’ottima collaborazione.
Con la presenza di uno studente proveniente dalla Tunisia, a cui le nostre rappresentanze diplomatiche dovrebbero a breve concedere il visto necessario all’espatrio, si chiuderà quindi quel cerchio costituito dalle coste del Mar Mediterraneo, il “nostro grande lago” come lo chiama affettuosamente il Prof. Santellocco. 
Un “lago” su cui si affacciano Paesi di emigrazione e Paesi di immigrazione, dove non dimenticare la nostra storia, ci porterà ad essere, nel futuro panorama di accordi internazionali, una Nazione forte con un importante ruolo guida.