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CGIE: Commissione Continentale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei (Toronto, 17-19 ottobre)

La Relazione Finale degli Esperti

AIE - Ai lavori della Commissione Continentale CGIE per i Paesi Anglofoni Extraeuropei gli Esperti di Australia, Canada e Sud Africa hanno presentato la loro Relazione Finale, che è stata allegata all’O.d.G. sulla Conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo (v. servizio precedente).

Pubblichiamo di seguito la Relazione.

Gli esperti riuniti a Toronto in data 17 ottobre 2003 chiamati a sviluppare il tema “quale informazione per i giovani” vogliono mettere in gioco i seguenti punti in comune nelle loro relazioni. I giovani fanno parte di realtà locali complesse e si differenziano dai loro predecessori nel modo in cui riescono a spostarsi con facilità nella cultura locale “mainstream” e in quella cosiddetta “italiana”.

Lingua e cultura italiana

Le culture di ritorno non sono culture di sudditanza ma entrano in un discorso di reciprocità paritaria dove la cultura italiana non è necessariamente veicolata dalla lingua italiana. Per esempio, la produzione artistica, culturale e letteraria di origine italiana è veicolata da lingue come l’inglese e/o il francese ed anche dialetti di riporto.

Ovviamente auspichiamo l’uso e l’incremento della lingua italiana, ma ci rendiamo anche conto delle contingenze che limitano questo uso specialmente per quanto riguarda le giovani generazioni.  L’uso della lingua italiana non dovrebbe avvenire ad esclusione precisamente di quei fruitori “i giovani” i cui contributi vengono limitati precisamente dall’uso della lingua italiana.  In altre parole i gruppi come i giovani che non hanno gli strumenti linguistici italiani non dovrebbero essere esclusi da questo processo di scambio e crescita inter-culturale.

Partecipazione

Ricerche di qualità per conoscere meglio i segmenti esistenti nei vari gruppi e le generazioni “giovani”.

L’atto di rappresentanza non è solo un esercizio meccanico ma una partecipazione pragmatica di rappresentanza ovvero sia un coinvolgimento politico senza discriminazioni all’interno del corpus legislativo italiano.

Comunicazione informazione

Conoscere meglio le nostre storie e culture d’emigrazione per poter capire meglio le nostre origini e in tal modo la nostra italianità.

Gli strumenti per disseminare l’informazione esistono – ma ci sono le statistiche sugli utenti?  In che modo li dobbiamo attivare per essere uno strumento veramente potente per comunicare con i giovani? Sono strumenti rilevanti per le nuove generazioni? La cultura italiana per quanto ci concerne non si ferma solo all’immagine ma ha una sua concretezza che non può essere necessariamente resa da strumenti come il web. In altre parole ogni strumento ha i suoi limiti. Solo una strumentazione concentrata può cercare di offrire questa concretezza. Per esempio i marchi simbolici che riceviamo dall’Italia moderna non sono sufficienti in se stessi a renderci partecipi alla prassi dell’italianità vissuta.

Relazioni con l’Italia contemporanea? Come si fa per far conoscere l’Italia contemporanea? Borse di studio e scambi scolastici?

Come raggiungere coloro che non hanno i mezzi adeguati per entrare in dialogo con l’Italia?

Proposte

La vera sfida sarà quella di mantenere un legame con le generazioni che sono talmente integrate che sono invisibili.

Questo rimane un esercizio futile a meno che questi lavori da noi presentati non sfocino in una conferenza mondiale dei giovani patrocinata dal Governo Italiano. Una conferenza che cerchi di concretizzare le varie esperienze individuali in una prassi di lavoro sul campo della partecipazione giovanile all’interno delle politiche riguardanti il rapporto tra l’Italia e i paesi dove risiedono comunità di origine italiana. 

Un gruppo che è omogeneo non è mai rappresentativo quindi il discorso dovrebbe essere sul processo di inclusione. La struttura del gruppo governante dovrebbe costituirsi in modo tale che non ci sia bisogno di identificare gruppi esclusi al suo interno. Ad ogni individuo dovrebbe essere dato gli strumenti e le informazioni necessarie per partecipare e per far parte di quel gruppo che analizza, considera, prende decisioni e le realizza. È in quel momento allora che delle proposte concrete possono essere formulate e realizzate.

Riteniamo che il problema essenziale siano le strutture di rappresentazione. Per una rappresentazione in cui tutti sono inclusi bisognerebbe riformare completamente il processo.

Apprezziamo il processo dialettico riscontrato in questa organizzazione. Comunque quando questo processo divento uno scontro ideologico ciò impedisce e neutralizza qualsiasi tentativo di portare a termine qualsiasi posizione presa da qualsiasi gruppo e/o individuo.

 

AIE