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Assemblea CGIE - Ordine del Giorno n. 1

Schema di disegno di legge recante “modificazioni alla legge 22 dicembre 1990, n. 401, recante riforma degli Istituti italiani di cultura ed interventi per la promozione della cultura e della lingua italiane all’estero”

 

AIE - Il CGIE, riunito a Roma in assemblea plenaria (19-20 novembre 2003),

ribadisce

- che il rispetto dei principi di autonomia e di pluralismo costituisce la base imprescindibile, sulla quale impostare le politiche di promozione della cultura e della lingua italiane all’estero e le attività degli Istituti Italiani di Cultura,

- che alle collettività di connazionali all’estero va assegnata un’importanza centrale in quanto utenti, soggetti attivi e moltiplicatori delle iniziative di promozione linguistica e culturale,

- che le politiche di diffusione e di promozione della lingua e della cultura italiane all’estero vanno configurate in maniera articolata e coerente, saldando, all’interno del Ministero degli Esteri, gli interventi di competenza delle diverse Direzioni Generali (DGPCC e DGPIEM), valorizzando, fra l’altro, lo strumento innovativo dei Piani-Paese, fortemente voluto dal CGIE, quale elemento di raccordo,

- che i rappresentanti delle collettività italiane all’estero, delle Regioni, delle Province autonome e degli Enti locali, e i loro organismi  di coordinamento (Conferenza Stato –Regioni - PA. CGIE) debbono assumere un ruolo sempre più incisivo nella elaborazione e nella realizzazione di tali politiche,

- che in relazione a queste politiche, la costituzione e l’attivazione continuativa dei Comitati di Collaborazione Culturale presso gli Istituti Italiani di Cultura è considerata dal CGIE un aspetto tanto importante, da dover essere sancito in maniera vincolante nella legge.

constata

- che, in contraddizione con i principi enunciati (punto 1), la riforma di iniziativa governativa della legge 401/90 mira ad accentrare pressoché esclusivamente nel Governo e nel Ministero degli Esteri, segnatamente nella  DGPCC, le competenze e le funzioni operative di programmazione, di controllo e di verifica delle politiche di promozione della cultura italiana,

- che il disegno di legge, contrariamente a quanto auspicato dal CGIE, assegna alle collettività italiane all’estero un ruolo marginale, sia in quanto soggetti attivi nella diffusione della lingua e della cultura italiane sia in quanto utenti delle politiche in questo settore,

- che lo schema di riforma degli Istituti Italiani di Cultura approfondisce un’inaccettabile dicotomia tra le attività di promozione linguistica e culturale afferenti, nel Ministero degli Esteri, alla DGPCC, il cui ruolo viene potenziato tanto in termini di personale quanto in termini di dotazioni finanziarie e organizzative, e gli interventi rivolti ai figli e alle famiglie di connazionali all’estero, afferenti tradizionalmente alla DGPIEM,

- che l’attivazione del tavolo di coordinamento fra i soggetti indicati al punto 4), ad onta delle enunciazioni di principio, non trova applicazione adeguata nella realtà,  

- che l’istituzione dei Comitati di Collaborazione Culturale presso gli Istituti Italiani di Cultura nello schema di riforma continua a non essere vincolante,

- che nella pletorica configurazione della Commissione Nazionale per la Promozione della Cultura Italiana all’Estero stabilita dal disegno di legge, che innalza a 55 il numero dei suoi componenti, la rappresentanza del CGIE viene dimezzata, a fronte della crescente prevalenza dei rappresentanti del Governo,

ritiene che lo schema di riforma degli Istituti Italiani di Cultura sia insoddisfacente

chiede che la riforma degli Istituti Italiani di Cultura e del settore della promozione della lingua e della cultura italiane all’estero trovi espressione in una proposta che coordini la totalità degli interventi in questo campo e recepisca anche gli orientamenti di fondo espressi dal CGIE.

Roma, 20 novembre 2003

(approvato a maggioranza)

 

AIE