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CGIE: i lavori della Commissione Continentale per i Paesi Anglofoni extraeuropei (Durban, 10-12 marzo)

Il Documento della prima giornata

AIE - Nei giorni 10, 11 e 12 marzo si è riunita a Durban (Sud Africa) la Commissione Continentale dei Paesi Anglofoni extraeuropei del CGIE. Al termine della prima giornata di lavori è stato approvato all’unanimità un Documento. La giornata è stata interamente dedicata al tema “Quarant’anni dalla fine dell’emigrazione di massa: recupero dei giovani tramite la cultura e la lingua italiana, tutela degli anziani, tutela dei bisognosi, disoccupazione e imprenditorialità”

 

Pubblichiamo di seguito il Documento della prima giornata. 

 

Alla luce delle problematiche comuni dei Paesi Anglofoni extraeuropei (Canada, Stati Uniti, Australia e Sud Africa), i temi trattati dagli Esperti hanno evidenziato la trasformazione sociale dei connazionali che vivono da oltre 40 anni in questi Paesi.

1.Tutela degli anziani e dei bisognosi.

In tutto il Sud Africa i centri di assistenza e di aggregazione sociale per gli anziani sono già in esistenza. Questo va a credito dello sforzo e dell’iniziativa volontaria delle comunità italiane locali le quali operano principalmente a favore dei connazionali bisognosi. I Delegati sudafricani chiedono che venga messo agli atti un sunto della proposta, per la formazione di un fondo di assistenza per i bisognosi italiani.

Le strutture esistenti  sono però già da tempo insufficienti a sopperire al continuo aumento del numero di anziani bisognosi. Si è quindi rilevata la necessità di una maggiore assistenza finanziaria da parte dello Stato italiano. Tale situazione trova riscontro in altri Paesi anglofoni quali Australia e Stati Uniti.

2.Recupero dei giovani

Davanti alla moderna evoluzione e alla rapida trasformazione delle culture e delle tradizioni, le comunità sono consapevoli della necessità del recupero delle nuove generazioni all’italianità. Tale recupero si deve effettuare tramite la diffusione della cultura italiana contemporanea tra gli italiani di seconda e terza generazione, sia nel Paese di adozione che in Italia. È altresì necessario un contatto diretto e un rapporto di informazione continuativa tra i giovani e il Paese di origine dei loro genitori. Sebbene la conoscenza della lingua italiana resti il principale catalizzatore, vanno valorizzati ulteriori strumenti di aggregazione culturale potenziando ed ammodernando le strutture esistenti.

3.Imprenditorialità

Aspetto saliente dell’emigrazione italiana è la sua abilità a trasformare capacità lavorative e creatività in attività imprenditoriali di successo. L’attuale tessuto imprenditoriale italiano nei Paesi anglofoni è caratterizzato da un numero limitato di investitori istituzionali (come ad esempio nei campi automobilistico ed alimentare), e da un crescente numero di imprenditori medio-piccoli che producono e propongono prodotti di nicchia (ad esempio, meccanica di precisione e moda). L’attuale stato dei fatti è il risultato di un’evoluzione socio-economica sia degli emigrati già presenti, che della nuova emigrazione “qualificata” (imprenditori, professionisti, scienziati e ricercatori). Si auspica che il potenziamento delle strutture di supporto quali il neonato Sistema Italia dia un’ulteriore spinta propulsiva all’imprenditoria italiana all’estero.

 

AIE