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Il Ministro Stefano Ronca (DGIEPM) ai lavori dell’Assemblea Plenaria CGIE (8-10 aprile)

La Relazione sulle attività del Governo verso gli italiani nel mondo

AIE - Il Ministro Stefano Ronca, Vice Direttore Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie, ha illustrato la Relazione sulle attività del Governo verso gli italiani nel mondo in apertura dei lavori dell’Assemblea Plenaria CGIE, svoltasi alla Farnesina dall’8 al 10 aprile.

 

Pubblichiamo di seguito il testo della Relazione.

 

Cari Consiglieri,

 

1. questa prima Assemblea Plenaria del 2003 del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero si svolge alla vigilia di un importante appuntamento per le nostre collettività: mi riferisco alle votazioni referendarie del 15 giugno p.v., a cui per la prima volta potranno partecipare gli italiani residenti all’estero in virtù della L. 459/01, così fortemente voluta dal Ministro per gli Italiani nel Mondo Mirko Tremaglia.

In relazione a questa importante scadenza elettorale desidero fornirvi aggiornati elementi di informazione sui provvedimenti posti in essere in applicazione di tale Legge.

Essa prevede che le Rappresentanze diplomatiche italiane concludano intese in forma semplificata con i Governi degli Stati ove risiedono cittadini italiani per garantire: a) che l’esercizio del voto per corrispondenza si svolga in condizioni di eguaglianza, di libertà e di segretezza; b) che nessun pregiudizio possa derivare per il posto di lavoro e per i diritti individuali degli elettori e degli altri cittadini italiani in conseguenza della loro partecipazione a tutte le attività previste dalla legge.

Ai sensi dell’emanando Regolamento attuativo, le Rappresentanze diplomatiche italiane possono concludere le intese con i governi degli Stati di accreditamento qualora i sistemi postali locali interessati al transito della corrispondenza garantiscano l’esercizio del diritto di voto ed il suo svolgimento in condizioni di eguaglianza, libertà e segretezza. Alla data del 28.03. la situazione delle intese risulta essere la seguente:

• l’intesa è stata raggiunta con 82 Paesi in cui risiedono circa 3.600.000 connazionali, pari a circa il 90% degli Italiani residenti all’estero

• il raggiungimento dell’intesa è risultato impossibile con 41 Paesi, in cui risiedono circa 17.000 connazionali, pari a circa lo 0,51% degli Italiani residenti all’estero nella maggior parte dei casi ciò è dovuto a valutazioni delle nostre Ambasciate, riguardanti i servizi postali locali;

• le nostre Ambasciate, attraverso uno scambio di Note Verbali, hanno ottenuto da 19 Paesi, in cui risiedono circa 70.000 connazionali, pari a circa l’ l,6% degli Italiani residenti all’estero solo generiche garanzie relative all’esercizio del voto all’estero. Esse non sono state sufficienti a soddisfare i requisiti minimi richiesti dalla legge all’art. 19, comma 1, lett. a) e b); tali Rappresentanze sono state sollecitate sia con messaggi circolari ed individuali che con contatti telefonici a completare le intese;

• l’intesa è ancora in corso di negoziazione con 36 Paesi in cui risiedono circa 16.000 connazionali, pari a circa lo 0,35% degli Italiani residenti all’estero anche in questo caso le Rappresentanze diplomatiche interessate sono state sollecitate sia con messaggi circolari ed individuali che con contatti telefonici a completare il negoziato;

• Stati Uniti - secondo quanto preannunciato dalla nostra Ambasciata a Washington, il Dipartimento di Stato farà pervenire a breve una Nota Verbale che, assicurando le garanzie richieste dall’art.19, comma 1, della L.459/0i, sancirà la conclusione dell’intesa in forma semplificata con il Governo degli Stati Uniti, ove risiedono circa 210.000 connazionali, pari a circa il 5,2% degli Italiani residenti all’estero

• Canada - il Ministero degli Affari Esteri del Canada, ove risiedono circa 146.000 connazionali, pari a circa il 3,6% degli Italiani residenti all’estero, ha fornito, attraverso uno scambio di Note Verbali con la nostra Ambasciata ad Ottawa, le garanzie richieste dalla lett. a) del comma 1 dell’art. 19, L.459/200 1, mentre ha limitato il riconoscimento delle garanzie di cui alla lettera b) dello stesso articolo al solo esercizio del voto, cioè all’elettorato attivo. La nostra Ambasciata ad Ottawa sta proseguendo le consultazioni con la controparte locale per addivenire alla soluzione di questo problema e per poter quindi concludere l’intesa.

L’applicazione della Legge 459/01, superata la prima fase consistita nell’invio ai nostri connazionali di una informativa sulla legge stessa, di un modulo di aggiornamento anagrafico e di un modulo sull’opzione, ha reso necessario la costituzione di un Gruppo di Lavoro interministeriale. Tale Gruppo si è riunito qui alla Farnesina al fine di definire congiuntamente le determinazioni da assumere in relazione alle problematiche ancora sul tappeto, quali la formazione dell’elenco unico degli elettori, la corrispondenza Territori/Stati di appartenenza ovverosia la questione dei territori inclusi in una circoscrizione consolare diversa dallo Stato di appartenenza politica, la gestione informatica delle opzioni e la rete telematica integrata.

L’elenco unico provvisorio, sulla base dei criteri concordati e formalizzati nell’emanando Regolamento attuativo della E. 459/2001 -che tengono conto della titolarità del Viminale e dei Comuni dei dati anagrafici ed elettorali stabilita dalla normativa in vigore — è stato formato dall’incrocio dei dati provenienti dagli schedari consolari con i dati del Ministero dell’Interno.

Il predetto elenco provvisorio ha solamente in parte acquisito i dati presenti negli schedari consolari. In particolare, soltanto 1.755.710 posizioni, su un totale di 2.910.090, hanno acquisito dagli schedari consolari le informazioni necessarie al raggiungimento del connazionale (località, indirizzo, cap, ecc.). Le rimanenti posizioni (1.154.380 pari a circa il 40% dell’elenco unico), che non hanno trovato un’adeguata corrispondenza nei nominativi presenti negli schedari consolari (attraverso l’uguaglianza dei campi: cognome, nome, data di nascita) provengono direttamente dagli archivi AIRE dei Comuni italiani. Proprio su tali posizioni è stata effettuata dal Ministero degli Affari Esteri un’analisi di qualità, da cui è emerso che 6.000 posizioni —pari a circa lo 0,5% — non presentano una data di nascita, mentre 484.000 — pari a circa il 42% — non hanno una città di residenza e/o un cap (laddove il cap è necessario al raggiungimento dell’individuo —Regno Unito ad esempio) e/o un indirizzo.

Al fine di dare al Ministero dell’Interno un’ulteriore possibilità di recuperare i dati degli schedari consolari finora esclusi, il Ministero degli Esteri ha deciso di fare uno sforzo straordinario aggiuntivo e di effettuare una nuova rilevazione urgentissima di tutti i dati degli schedari consolari alla data del 10 febbraio 2003 autorizzando le Rappresentanze all’estero ad utilizzare corrieri diplomatici straordinari ed impegnando prioritariamente il Servizio per l’Informatica nell’elaborazione centralizzata dei dati inviati dalle Sedi. La consegna dei dati al Ministero dell’Interno è avvenuta il 18 marzo scorso, termine giudicato utile dagli esperti del Viminale per un incrocio con i propri dati AIRE aggiornati al 28 febbraio e per un auspicabile positivo riverbero sull’elenco elettorale provvisorio per la Circoscrizione Estero che il Ministero dell’Interno dovrà consegnare alla Farnesina il 15 aprile p.v..

La costituzione di una rete telematica integrata rappresenta l’unica Soluzione definitiva ai predetti problemi. Il progetto di collegamento telematico internazionale tra Ministero Affari Esteri (Sede centrale) e Uffici periferici è stato approvato lo scorso 18 marzo; la sua realizzazione inizierà nei primi mesi del 2004 e terminerà alla fine del 2005.

Il Ministero degli Esteri è in prima linea anche per quanto riguarda l’inoltro e l’arrivo a Roma in tempo utile delle schede votate. Proprio nei giorni scorsi, su sollecitazione nostra e dei Ministro per gli Italiani nel Mondo, la Presidenza del Consiglio ha cominciato a predisporre un complesso piano voli che consentirà di fronteggiare eventuali situazioni di emergenza che dovessero verificarsi in sedi particolarmente lontane.

La scadenza elettorale dei 15 giugno p.v. costituisce indubbiamente un’importante banco di prova dell’applicazione della normativa sul voto all’estero: il Ministero degli Affari Esteri ha posto in essere tutte le iniziative legislative ed organizzative necessarie affinché gli schedari consolari possano costituire per affidabilità e qualità dei dati un valido punto di riferimento per la formazione dell’elenco unico degli elettori. In particolare la L. 104/02 ha consentito l’assunzione di 354 contrattisti da parte delle nostre Rappresentanze diplomatico-consolari per un periodo di 6 mesi, rinnovabile per altri 6 mesi, al fine dell’effettuazione delle operazioni connesse al censimento e ai primi adempimenti previsti dalla E. 459/01 sul voto all’estero. Inoltre, il Ministero degli Affari Esteri ha proseguito nella concessione di finanziamenti in favore delle Sedi con particolari criticità nel settore dell’Anagrafe per l’effettuazione delle operazioni di bonifica, completamento ed aggiornamento degli schedari consolari attraverso la stipula di contratti di lavoro interinale.

2. L’altra importante scadenza elettorale per le nostre collettività all’estero, vale a dire le elezioni per il rinnovo dei Comites, inizialmente prevista alla fine del prossimo giugno, è stata differita alla fine del corrente anno con Decreto Legge adottato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 28 marzo u.s.. Tale rinvio, proposto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, da questo Ministero e dal Ministro per gli Italiani nel Mondo, tiene conto della circostanza che nel corso del mese di giugno del 2003 è previsto lo svolgimento delle votazioni referendarie, per le quali dovrà adottarsi, per la prima volta, la procedura del voto per corrispondenza in applicazione dalla L.459/01.

Il differimento del termine si rivela quindi necessario, al fine di non sovrapporre cronologicamente le due consultazioni (rinnovo Comites e referendum), ed in modo tale da permettere un sereno esame delle questioni da parte degli italiani residenti all’estero.

Il rinvio tiene altresì conto della opportunità che venga nel frattempo approvato dal Parlamento un DDE di riforma dei Comites che scaturisce dagli orientamenti emersi dal CGIE e dai suggerimenti delle nostre Rappresentanze diplomatico-consolari. Tale schema di disegno di legge, che è stato messo a punto da un apposito Gruppo di Lavoro composto dai rappresentanti della Farnesina, del Ministro per gli Italiani nel Mondo e dello stesso CGIE e che è stato approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta dello scorso 4 aprile, prevede tra l’altro che per il rinnovo dei Comites venga adottata la stessa procedura elettorale per corrispondenza prevista per le elezioni politiche.

3. In materia di stampa italiana all’estero, l’azione della Farnesina si situa nel quadro della prevalente attività della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria, cui spetta la gestione dei capitoli di bilancio deputati all’erogazione delle provvidenze.

La Farnesina opera per il tramite della rete diplomatico - consolare all’estero e attraverso l’impegno di questa Direzione Generale, che partecipa attivamente ai lavori della Commissione prevista dalla legge. Fra gli obiettivi prioritari figurano, in sinergia con l’azione del Ministro per gli Italiani nel Mondo e gli indirizzi del CGIE, l’ottenimento di un ulteriore incremento degli stanziamenti destinati alla stampa in lingua italiana all’estero e la loro estensione ai media radiofonici e televisivi, nonché la revisione della normativa che regola l’erogazione dei contributi per la stampa italiana all’estero.

In proposito, vi comunico che, a partire dalle richieste di provvidenze che verranno valutate nel corso di quest’anno solare, l’ammontare annuo dei contributi stanziati per i giornali in lingua italiana editi all’estero passerà da poco più di un milione di euro a 2 milioni e 65.000 euro.

E’ stato inoltre riferito a questa Direzione Generale dalla Presidenza del Consiglio che sarebbe in corso di elaborazione, da parte del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, quella revisione del D.P.R. n. 48 del 1983 (regolamento di attuazione dell’art.26 della legge n.416 del 5.8.81) auspicata in varie sedi e destinata a meglio recepire le nuove istanze delle collettività italiane all’estero. Al riguardo, il Dipartimento per l’Informazione e per l’Editoria è stato sensibilizzato dalla Direzione Generale per gli Italiani all’Estero in merito alle difficoltà incontrate da parte della rete diplomatico - consolare nello svolgimento delle procedure relative alla presentazione delle domande dei contributi per la stampa all’estero. L’opportunità di definire in maniera univoca e attendibile il delicato aspetto dell’accertamento dei dati relativi alla diffusione delle testate è divenuta in tale quadro una priorità indifferibile.

La Direzione Generale per gli Italiani all’Estero ha appreso con vivo compiacimento dell’inserimento della stampa italiana all’estero fra i fruitori delle campagne pubblicitarie governative della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nonché della costituzione di una Società appositamente rivolta a tale acquisizione, la PUBLIFUSIE srl, emanazione della Federazione Unitaria della Stampa Italiana all’Estero (FUSIE), con la quale auspichiamo di proseguire la proficua collaborazione già sperimentata in passato.

In maniera più diretta ed in linea con il Piano di Comunicazione MAECOM illustrato dall’Qn. Ministro nel corso di una conferenza stampa il 3 febbraio scorso, questa Direzione Generale intende promuovere un’azione di valorizzazione del grande patrimonio costituito dagli operatori dell’informazione italiana all’estero (giornalisti ed editori, pubblicisti). A tal fine, sono in corso di aggiornamento e realizzazione delle banche dati informatiche sui media italiani all’estero (stampa, radio-televisioni, e operatori della comunicazione in senso lato) che verranno ospitate nel sito del Ministero degli Affari Esteri.

Su tali linee di indirizzo, è stata avviata in questi giorni, a livello sperimentale, una nuova iniziativa della Direzione Generale. Si tratta della redazione di una Newsletter destinata all’estero, mirata prevalentemente alla costruzione di un “filo diretto” sulle iniziative della Direzione Generale nella prospettiva di creare un rapporto interattivo e più trasparente con l’altra Italia. Il primo numero uscirà fra qualche giorno e conterrà quale notizia di rilievo primario gli esiti dell’Assemblea Generale del CGIE.

Lo stesso Piano di Comunicazione prevede inoltre interventi per il miglioramento dei servizi resi ai cittadini ed alle imprese. Alcune iniziative sono già state avviate; fra queste la individuazione delle cosiddette “best practices” che potranno essere estese a tutta la rete. Nuovo impulso verrà anche conferito all’attività, già in corso, di semplificazione della procedura amministrativa, di cui l’elevazione a 10 anni della validità dei passaporti è uno dei principali risultati.

Prosegue inoltre l’intervento della Direzione Generale a sostegno della stampa italiana all’estero, attraverso iniziative finalizzate ad incrementare un sempre più ampio e corretto uso degli strumenti tecnologici. Anche per l’esercizio finanziario 2003 è stata rinnovata la collaborazione con le più significative agenzie specializzate per l’informazione all’estero.

A partire da quest’anno, verranno attivati dei monitoraggi semestrali finalizzati ad una migliore valutazione dei servizi. I risultati ottenuti consentiranno di orientare gli investimenti finanziari in funzione dell’effettiva efficacia dei servizi resi.

D’altro canto, la Direzione Generale per gli Italiani all’Estero, sempre attraverso il capitolo di bilancio 3122, continua ad incoraggiare, nonostante la scarsità dei fondi disponibili, il ricorso ai media locali da parte della rete diplomatico - consolare, mediante l’acquisto di spazi sia cartacei che radiofonici e televisivi, finalizzati alla comunicazione a scopi istituzionali a favore delle collettività italiane all’estero. Attività che, come noto, in vista delle prossime campagne elettorali (referendum, Comites, voto all’estero, ecc.) verrà prevalentemente finanziata da un apposito capitolo di bilancio della Direzione Generale, il 3092, gestito dal neo costituito Ufficio VII.

L’azione a sostegno dell’informazione per le comunità italiane all’estero non si esaurisce con investimenti diretti solo nell’ambito dei media. I fondi del capitolo 3122 sono stati destinati anche al finanziamento, in tutto o in parte, di ricerche sull’emigrazione italiana all’estero, per approfondire la conoscenza delle loro problematiche sia a livello linguistico—culturale che economico — occupazionale, alla promozione di convegni dell’informazione (cito il più recente, svoltosi il 21 marzo scorso a Berlino, e quello in preparazione entro giugno p.v. a San Paolo) o seminari su argomenti e tematiche di prioritario interesse per le collettività italiane all’estero.

Sempre nei limiti imposti dal contenuto bilancio del capitolo 3122 e spesso in collaborazione con la Direzione Generale per la Promozione Culturale, sono state finanziate numerose iniziative culturali (concerti, mostre, spettacoli teatrali, ecc.) prioritariamente destinate alle collettività italiane nel mondo, sia per favorire momenti di incontro sia per promuovere e rinsaldare, attraverso l’arte e la cultura nazionale, il senso di appartenenza ad un Paese in grado di esprimere, anche attraverso le sue comunità nel mondo, un patrimonio senza eguali.

4. Sul fronte delle trasmissioni radiotelevisive di RAI International, prosegue l’impegno della Direzione Generale e della rete diplomatico -consolare all’estero affinché gli obiettivi fin qui raggiunti coincidano a pieno con le aspettative delle collettività italiane all’estero.

Tale impegno si esplica in primo luogo con l’azione istituzionale di monitoraggio, puntualmente eseguita a partire dal 1997 e da ultimo, lo scorso novembre 2002, con la IV edizione della Nota Informativa presentata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri sulle trasmissioni radiotelevisive RAI all’estero ai sensi della Convenzione PCM-RAI del ‘97.

La tematica è senz’altro centrale e prioritaria per questa Direzione Generale, anche in vista del prossimo appuntamento con il voto all’estero. Verranno rafforzati i contatti e la collaborazione con RAI International: saranno promossi incontri sulle singole problematiche con i responsabili della distribuzione e, di concerto con il Ministero per gli Italiani nel Mondo, verrà operata una costante sensibilizzazione della RAI circa il compito istituzionale di servizio pubblico che è chiamata a svolgere anche all’estero.

La RAI dovrà proseguire nello sforzo organizzativo e finanziario fin qui intrapreso, migliorando la propria offerta e fornendo un prodotto sempre più competitivo anche a livello internazionale.

In proposito, questa Direzione Generale vede con favore - in sintonia con il CGIE che il 12 luglio 2002, nell’ambito dell’Assemblea Plenaria, aveva votato un apposito o.d.g. (n.6) al riguardo - un progetto di riforma di RAI International, avviato lo scorso 19 febbraio da parte del CdA della RAI. Il nuovo Ente delineato dal progetto dovrebbe rappresentare uno strumento più efficace e competitivo, similarmente al modello degli altri canali internazionali europei (BBC, Deutsche Welle, TV5, RTVE). Una procedura avviata che dovrà essere comunque riconfermata dai nuovi vertici del CdA della RAI, che dovranno affrontare molte delle questioni che riguardano gli Italiani all’estero.

Dopo aver subito una battuta d’arresto, parrebbe finalmente avviata a soluzione la vicenda RAI-Telelatino in Canada, con l’avvio delle procedure per l’ottenimento della licenza per la trasmissione diretta satellitare di Rai International. Occorre però provvedere al più presto anche per le altre questioni ancora irrisolte: la messa a punto di un palinsesto mirato sia per il Continente africano, sia per l’Oceania nonché, più in generale, il miglioramento dell’intera programmazione. Essa dovrà tenere conto dell’esigenza di un’informazione “di andata” ma anche “di ritorno”, di un miglioramento dei contenuti offerti anche attraverso il ricorso alla sottotitolatura o alla lingua inglese, in funzione della promozione linguistico - culturale e turistica dell’Italia e del made in Italy.

In tema di informazione di ritorno, auspichiamo che la nuova Convenzione stipulata dal Ministro per gli Italiani nel Mondo e la RAI dia concreta attuazione a tale sentita esigenza che, con l’adozione di ulteriori strumenti innovativi (il ricorso alle lingue locali, il riferimento alle nuove generazioni, una maggiore attenzione anche all’apporto delle regioni, ecc.) dovrà essere recepita anche nell’ambito del rinnovo della Convenzione Presidenza del Consiglio  - RAI del 1997, in scadenza quest’anno.

5. La Conferenza dei Giovani Italiani e di origine italiana nel mondo, promossa dal Ministero degli Affari Esteri, Ministro per gli Italiani nel Mondo e il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, è programmata per il 2003.

E’ in corso di perfezionamento il disegno di legge che dovrà stabilire l’organismo responsabile per gli aspetti organizzativi.

La spesa prevista ammonta a 1.300.000 euro; tale somma è stata già accantonata nell’unità previsionale di base di parte corrente “Fondo speciale” dello stato di previsione del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Le spese previste si suddividono in tre categorie: spese per la fase preparatoria, comprendente la riunione del Comitato Organizzatore ed il sussidio ai COMITES per la ricerca di mercato in loco e l’organizzazione per le riunioni d’area; spese per le pre - Conferenze d’area e spese per la Conferenza.

Sono previste 4 riunioni del Comitato Organizzatore del CGIE di cui 2 assemblee plenarie.

Le aree interessate alla Conferenza sono quelle dell’America Latina, dell’Europa, quella Anglofona (U.S.A., Canada, Australia e Sud Africa) e le Regioni Italiane. Per ogni area è prevista una riunione cui parteciperanno 100 giovani ivi residenti.

La Conferenza avrà luogo in una città italiana, vi parteciperanno 400 giovani provenienti dalle 4 aree geografiche e durerà tre giorni.

6. Il capitolo 3153, oltre a sostenere le iniziative scolastiche in tutti i Paesi in cui è presente una comunità italiana, contribuisce al finanziamento dei Piani Paese mediante l’erogazione di contributi agli Enti Gestori dei corsi.

Nel 2002 si è proceduto all’avvio, in forma sperimentale, dei Piani Paese in Francia, Gran Bretagna e Germania, per consentire una programmazione triennale degli interventi linguistico - culturali.

La Francia ha presentato un progetto Paese per la diffusione della lingua italiana, che coinvolge le Circoscrizioni Consolari di Chambery, Lilla, Lione, Marsiglia, Metz, Mulhouse, Parigi.

Tale progetto si prefigge una sempre maggiore integrazione dei corsi di lingua e cultura italiana nel sistema scolastico locale e la formazione dei docenti, anche francesi, che insegnano italiano in previsione della riforma scolastica del Ministro Lang (obbligo di studiare una lingua straniera nel secondo ciclo delle elementari e, dal 2005, lo studio di due lingue in prima media), che dovrebbe concludersi con la presa a carico dell’impegno finanziario da parte francese.

Il Progetto Lingua Italiana (PLI), in sintonia con la Riforma Lang, si prefigge lo scopo di assicurare la continuità dei corsi fra le scuole elementari e medie attraverso una struttura modulare che si adatta alle diverse esigenze provenienti dal territorio e punta al coinvolgimento delle istituzioni locali.

La Gran Bretagna già da qualche anno ha avviato in via sperimentale il passaggio dei docenti di ruolo del MAE destinati ai corsi di lingua e cultura italiana alle scuole straniere.

Tale sperimentazione è stata approvata in applicazione del Piano Paese, in quanto assicura l’integrazione dei corsi d’italiano nel sistema scolastico e organizza la formazione dei docenti inglesi di italiano e la produzione di materiali didattici con attività attuate dai docenti di ruolo MAE.

La Germania ha presentato un Piano Paese molto articolato che, nel 2002, è stato accolto per la parte organizzativa: gli Enti Gestori hanno sottoscritto un importante Accordo con l’Ambasciata d’Italia per coordinare le attività linguistico - culturali, nell’ottica di una più puntuale razionalizzazione delle risorse finanziarie e umane.

I Dirigenti Scolastici Italiani in servizio presso le circoscrizioni consolari tedesche hanno redatto, con l’assenso del Ministero della Cultura tedesco, un curriculum d’italiano in base al quale la nostra lingua può essere materia d’esame alla conclusione della scuola media e concorrere alla valutazione finale.

In altri Paesi, in particolare dell’America del Nord e del Sud, sono state confermate le Convenzioni stipulate tra Consolato Italiano e le autorità locali.

7. La proposta di legge relativa all’Osservatorio Donne si inserisce tra i seguiti della recente modifica dell’art. 51 della Costituzione (approvata in via definitiva il 20 febbraio 2003) riguardante la promozione delle pari opportunità tra donne e uomini e la partecipazione delle donne alle competizioni elettorali in condizioni di parità.

Essa ha riscosso il consenso dei vari gruppi parlamentari e potrebbe quindi essere approvata in tempi brevi.

L’iniziativa nasce da varie proposte scaturite anche in ambito CGIE di cui questa Direzione ha preso atto nel tempo: “Donna in Emigrazione”, Roma 1997; le Preconferenze Continentali ed i convegni specifici su “la donna italiana nel mondo fra tradizione e innovazione” e su “le nuove generazioni: tendenze, aspettative, richiami, opportunità” svoltisi rispettivamente a Lecce e Campobasso (2000) in preparazione della Prima Conferenza degli Italiani nel mondo, riunitasi a Roma nel dicembre 2000.

Nel documento finale della Prima Conferenza degli Italiani nel Mondo è stato rilevato che “il contributo delle donne alla storia ed al presente della vita delle collettività non è tuttora riconosciuto, né adeguatamente sostenuto a tutti i livelli” e occorre pertanto “promuovere una più ampia partecipazione delle donne ai momenti di rappresentanza politico-istituzionale delle comunità e lo strumento di raccordo deve essere un Osservatorio permanente”:

La costituzione dell’Osservatorio permanente si prefigge l’individuazione e promozione di ricerche mirate alla valorizzazione delle risorse femminili nelle diverse realtà nazionali e la promozione ed il coordinamento di azioni rivolte ad accrescere la rappresentanza e la partecipazione della donna.

Il Ministero degli Affari Esteri è impegnato per migliorare le condizioni delle donne italiane all’estero: scopo precipuo della proposta di legge in questione è quello di promuovere e coordinare varie iniziative volte all’affermazione del loro ruolo nell’ambito della realtà in cui vivono.

8. Da oltre 30 anni il mantenimento delle radici culturali delle collettività italiane all’estero è garantito dalla legge 153/71 che regola l’intervento linguistico culturale a favore delle stesse e favorisce l’inserimento nel sistema scolastico locale attraverso corsi di sostegno.

L’approfondita riflessione condotta in vista di un aggiornamento del sistema, alla quale hanno collaborato l’Università Ca’ Foscari di Venezia e gli Uffici del Ministro per gli Italiani nel Mondo, ha portato all’elaborazione, nei primi mesi del 2002, di una bozza di progetto di riforma della legge che contiene alcuni aspetti innovativi quali:

 

1) “outsourcing” del personale docente ed amministrativo di ruolo;

 

2) privatizzazione degli interventi attraverso il ricorso al sistema dell’appalto pubblico tesa a rendere più snella e trasparente la gestione dei flussi finanziari a favore degli Enti Gestori dei corsi;

 

3) rafforzamento dell’attività di monitoraggio da parte della rete diplomatico - consolare finalizzata al miglioramento del livello qualitativo dell’ offerta;

 

4) incremento dell’uso della strumentazione telematica nella formazione a distanza del personale docente, come pure la possibilità di offrire loro soggiorni di aggiornamento in Italia.

 

Ulteriori approfondimenti hanno però rivelato la presenza di alcune criticità, con particolare riguardo al problema del riassorbimento degli insegnanti di ruolo, che comporta la risoluzione di alcuni delicati problemi sindacali. Abbiamo pertanto istituito un tavolo tecnico per l’esame del testo.

Detto tavolo tecnico, costituitosi nel febbraio scorso, in elude, oltre all’Ufficio Legislativo, alla Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale, alla Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie, i rappresentanti del Ministro per gli Italiani nel Mondo e del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. Esso ha già iniziato i propri lavori e sta procedendo attraverso riunioni periodiche, alla rielaborazione di un testo, in vista di un nuovo parere dell’Ufficio Legislativo.

 

Gentili Consiglieri,

 

vi ringrazio per l’attenzione e rivolgo a tutti voi auguri di buon lavoro.

 

AIE