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Fasci di luce per chi finge di non vedere...

(AIE) La ragione essenziale che possa indurre la coscienza umana a sentire un forte stimolo nel voler commemorare, con frequenti cerimoniali e tanta assiduità, un evento tragico come quello del “11 settembre 2001”, trova sfogo nella necessità di voler ricordare per capire quali siano stati gli errori che hanno indotto esseri umani, ai di là di ogni razza e di ogni religione. a spingersi nel baratro della demenza.

Bisogna tener presente, che sarebbero tanti gli eventi da ricordare, altrettanto tragici e che non si sono consumati in pochi istanti come Hiroshima o Nagasaki, ma che flagellano intere popolazioni con regolarità quotidiana.

Il popolo del sol levante, durante il mese di agosto, rende puntualmente omaggio alle centinaia di migliaia di vittime chiedendo loro perdono non solo nel nome del popolo giapponese ma nel nome di tutta l’umanità che da secoli ( per non dire milioni di anni) trascina, con grande sofferenza la consapevolezza della sua predisposizione alla guerra. Guerre inneggiate esclusivamente nel “nome dell’uomo”, vincolate all’unico scopo di riuscire a prevaricare sull’altro, forse, nella convinzione che se il paradiso esiste lo si possa conquistare con l’uso dell’odio e della violenza.

“Mai più” ripetono puntualmente i giapponesi. Parole che si riferiscono non solo alla guerra ma, sopratutto, all’odio tra esseri viventi, pur consapevoli che l’odio è un male specifico all’uomo così come gli specifico l’arrossire per vergogna.

Ma da più di sei mesi or sono, dal paese detentore della democrazia e della, libertà giungono purtroppo, echi di orazioni colme di appelli alla vendetta, che si avvalgono di “colei con la falce” per disfarsi di costoro conla forca”, senza capire che la soppressione di ognuno di loro ne farà nascere decine con, come prima premessa, il dovere di vendicare chi è all’origine della loro nascita.

Un mio pensiero va soprattutto a queste migliaia di anime che, non potendo riposare in pace dall’esser continuamente menzionate, svolgono un ruolo sacrificale nelle argomentazioni di questi discorsi sostanzialmente vendicativi, altro che “mea culpa” nipponico.

I lunghi fasci di luce rivolti al cielo, non faranno rinascere le torri, ma forse permetteranno a queste anime afflitte di avviarsi sul camino della pace che sfocia molto, lontano dà questa realtà terrena, e poter finalmente scoprire la felicità nel star bene insieme a tutti i “presunti diversi”, senza alcun preconcetto.

Ma queste luci andrebbero anche indirizzate nel verso contrario, dall’alto verso il basso per mostrare a questi irrequieti oratori che fingono di non vedere, ciò che succede intorno a loro, quali siano le realtà nel mondo e di come questo deterioramento, intenso e continuo, possa profetizzare il crollo universale dei due fondamentali monumenti dell’uomo; la speranza e la dignità.

Tutti noi, ricchi e poveri, belli o brutti, bravi e cattivi ma soprattutto istruiti ed incolti, dobbiamo senz’alcuna perplessità unire le nostre energie ed innalzarci per fare da scudo a questi monumenti che non devono assolutamente essere intaccati per non pregiudicarne l’inviolabilità.

Per tutto ciò e per una dettagliata conoscenza delle varie e complesse realtà della terra, noi italiani nel mondo, possiamo e dobbiamo fungere da intermediari per dare spazio ad un dialogo valido e costruttivo nei luoghi più lontani e dimenticati. E riconosciuto da tutti che abbiamo saputo, ovunque, conquistarci con sacrificio una. meritata convivenza durante i secoli passati.

Ma dobbiamo fare di più, questo secolo ci deve vedere tutti impegnati ad interagire con amore, indistintamente con tutti gli esseri umani. Lo si può fare in tanti modi, questo sito (di cui gli ideatori hanno tutta la mia riconoscenza per le opportunità che ci vengono finalmente offerte), può essere un mezzo straordinario per adempiere questo compito, ma sicuramente non è l’unico, se ne possono trovare tanti, altrettanto efficienti.

Italiani nel mondo, anche a testimonianza della felicità d’ingegno che ci viene da sempre invidiata, siamo in grado di realizzare questo sogno, ma bisogna crederci con il meglio di noi stessi e...

 

..Con gioia

Daoud Baba aissa/AIE