News


N

e

w

s

 Rotary - Italia Maghreb alla ribalta: quel che è in corso all’inizio di questo 2002 è addirittura sensazionale

Il CIP delle sorprese

(AIE) Se non si trattasse di cose veramente serie, verrebbero in mente i fuochi artificiali: soltanto che, dopo il “botto”, nel nostro caso non vi è soltanto un insieme di luci e di lampi, ma qualcosa di molto concreto. Il CIP Maghreb-Italia è nato ufficialmente l’11 ottobre 1997 ad Avezzano grazie all’impegno del Conte Franco Santellocco. La prima sorpresa è rappresentata dalla circostanza che le attività, e non indifferenti, erano già iniziate. Era infatti partito il progetto “Dona la gioia di vivere ad un bimbo” ad iniziativa di Giorgio Boni, che fu Governatore del Distretto 2070 nel 1995-96; d’accordo con Pino Ghezzi, allora presidente del Rotary Club Pisa, vennero ricoverati presso l’Ospedale pediatrico “Pasquinucci” di Massa Carrara ben 26 bimbi, provenienti dall’Algeria e dal Marocco, affetti da gravi cardiopatie; sottoposti ad intervento chirurgico, tornarono a casa risanati. Ma, in sede di costituzione del C.I.P. ad Avezzano, altra sorpresa. L’allora Governatore del Distretto 2090, Mario Giannola, si vide consegnare un assegno di ben dieci milioni - quale aiuto alla popolazione di Marche ed Umbria, colpita dal sisma del 29 settembre 1997 - da parte di quei rotariani algerini che, per gran parte dei presenti (chi scrive queste note ne è buon testimone), si riteneva fossero venuti soltanto per ricevere, non già per dare.Ma le sorprese si sono susseguite. Il CIP Italia-Maghreb, sotto la presidenza di Franco Ferrazzano (del Rotary Club Napoli Est), succeduto a Pietro Brandi Bisogni prematuramente scomparso, si è subito attivato in tantissime azioni umanitarie. Presso la Clinica ‘Villa Luana’ di Tivoli, due bimbi algerini, gravemente ustionati su tutto il corpo per lo scoppio di una bombola di gas, furono ricoverati per tre mesi e sottoposti ad interventi di chirurgia plastica; una ragazza algerina di diciotto anni venne sottoposta a doppio trapianto di cornea nella Clinica oftalmologica del Policlinico di Messina; altri bimbi furono sottoposti ad interventi chirurgici al cuore presso l’Ospedale pediatrico di Massa Carrara.E, poi, con il contributo del R.C. di Reggio Emilia, un carico di vestiti, coperte ed altro materiale di prima necessità venne inviato in Marocco, dopo l’alluvione del 1997; tre apparecchiature di emodialisi per il trattamento di insufficienze renali furono donate al Servizio di Nefrologia dell’Ospedale di Algeri. Ma le iniziative più significative per un miglioramento della vita delle popolazioni del Maghreb è stato determinato, ad opera del Comitato Interpaese, da una notevolissima quantità di formazioni professionali a favore di giovani algerini: due borse di studio, presso Telespazio, per ingegneri algerini; corsi di formazione professionale, per una infermiera a Napoli, per un architetto presso una società in provincia dell’Aquila, per un gommista a Napoli; cinque borse di studio di un aiuto a favore di giovani medici algerini, per il conseguimento del Master in cardiologia, cardiochirurgia e anestesiologia; formazione odontoiatrica in Algeri, per medici e paramedici; corso di formazione per un’infermiera professionale, presso una Casa di cura vicino Napoli; un corso di formazione per giovane ingegnere in telecomunicazioni, presso il Centro Spaziale del Fucino. Potremmo continuare. Ma quel che è in corso all’inizio di questo 2002 è addirittura sensazionale. Presso l’Istituto Agrario A. Cuppari di Cepagatti, in provincia di Pescara, vi sono 65 giovani (60% maschi e 40% femmine) di età compresa tra i 14 e 17 anni, provenienti da Algeria, Marocco ed Eritrea che, per iniziativa del CIP Maghreb-Italia e con l’aiuto della Provincia di Pescara, del Comune di Cepagatti e della Regione Abruzzo, stanno frequentando - insieme a 123 italiani, di cui 17 disabili - la detta Scuola per il conseguimento del diploma in agraria; torneranno a casa fra tre anni, dopo aver conseguito il diploma di perito in agraria. Anche in questo caso si è rivelata preziosissima l’opera dell’instancabile Prof. Franco Santellocco, sensibilissimo alla riuscita di questa iniziativa nella sue innumerevoli vesti: Presidente della Commissione Cooperazione e Formazione professionale del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero; Presidente del Comites di Algeri; Presidente del CIP - Comitato Interpaese Maghreb-Italia; membro del Consiglio Regionale dell’Emigrazione della Regione Abruzzo. Questi giovani di religione islamica sono giunti subito dopo i fatti dell’11 settembre: tenuto conto della festosa accoglienza ad essi riservata, è senza dubbio un evento particolarmente significativo. Ma ancor più significativo è il fatto che questi giovani convivano, studino, giochino e socializzino con i coetanei italiani, in un momento in cui le diversità hanno portato alla ben nota, drammatica situazione mondiale.Ma non basta. All’Algeria, su iniziativa del CIP Maghreb-Italia, è stato appena fornito un Panel Test per l’analisi dell’olio e del vino. Tre tecnici algerini hanno seguito un corso di formazione finalizzato all’uso ed alla manutenzione della macchina, che verrà collocata presso un Istituto agrario in Algeria, e che per tale Paese costituisce una vera novità. Ma anche nel settore dei prefabbricati in cemento precompresso ed in quello della manutenzione delle auto, sono stati attuati corsi per giovani provenienti dal Maghreb. Due rotariani del Club di Avezzano se ne sono assunti la realizzazione e gli oneri: Umberto Cerone e Alberto Valent.Non basta ancora, perché all’Ospedale di Massa Carrara, per un’altra operazione cardiochirurgica, è arrivato il sessantesimo bimbo di provenienza dal Maghreb. Ma vi è un altro fatto particolarmente significativo: quest’anno, il Distretto rotariano del Maghreb ha al suo vertice una Governatrice, Naima Smires Kettani. In alcuni nostri Club ancora si discute se ammettere una donna; in Marocco, non si è pensato due volte a nominare Governatrice una musulmana. L’ultimo “botto” è però del nostro Distretto. Il Club di Viterbo, ad opera del suo socio professor. Giovanni Giovannozzi Sermanni, componente il CIP Italia-Maghreb, ha realizzato il progetto “Small scale plant production”, finalizzato alla riforestazione di aree semidesertiche del Marocco, dell’Algeria e della Tunisia, che stanno per essere pian piano inghiottite dal deserto, con tutte le conseguenze socioeconomiche che il fenomeno comporta. In concreto, si tratterà di creare, in località appositamente individuate, una produttività che arresti l’avanzamento delle zone desertiche e restituisca la vita alle popolazioni. Si intende ricreare un ecosistema produttivo in alcune fasce predesertiche dove, sfruttando l’elemento naturale, verranno create coltivazioni di acacie e piante arboree ad alto fusto, che possono fungere da barriera di protezione antivento e colture autoctone in grado di attecchire più facilmente. Aumentando la produzione di biomassa verde, si sviluppano le attività terziarie legate all’allevamento del bestiame, all’artigianato, alla produzione di fiori, frutti e beni derivati di tipo autoctono, destinati all’alimentazione e al commercio: un progetto ambizioso, ma che potrebbe realizzarsi con risultati eccezionali. Il CIP Italia-Maghreb non è soltanto il CIP delle sorprese, ma anche delle grandi risorse.

 

Antonio de Majo

Distretto 2080 R.I.