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El Alamein - L’intervento del Ministro Tremaglia

 (AIE) Dopo gli interventi del Console, dell’Ambasciatore e del Ministro Marsili, ha preso la parola il Ministro per gli Italiani nel Mondo cui hanno portato subito un Tricolore. "Ho chiesto il Tricolore perché siamo nella esaltazione della nostra bandiera. Dopo tanti anni di battaglie sono cambiato, perché ho dovuto constatare che finalmente la classe politica che ignorava tutto, è stata costretta, l’abbiamo costretta, ad occuparsi di voi. Fare la politica degli italiani nel mondo significa fare la politica dell’italianità, e quando sono con voi sento che esiste un’Italia più bella. Quando sono diventato Ministro - ha continuato Tremaglia - è stato per un moto spontaneo, soprattutto da parte di chi sta al Quirinale perché si è innamorato degli italiani all’estero, ovunque amati e stimati. Ma quanti sacrifici, umiliazioni e, per quanto mi riguarda, quante sconfitte. Ma questo è un atto di fede, ecco perché ho continuato..." Tremaglia ha quindi ripercorso le date più significative della lunga battaglia verso la conquista dell’esercizio del diritto di voto, iniziata nel 1955 con la proposta del Sen. Lando Ferretti e conclusasi solo il 20 dicembre 2002.

Una battaglia durata 46 anni, mai nessuna legge al mondo è stata insabbiata così a lungo. Ma prima del voto, un’altra grande vittoria: la legge sull’Anagrafe, sempre a firma di Tremaglia, e approvata il 27 ottobre 1988. Grazie alla legge n. 470, sono stati censiti 4 milioni di italiani "che non c’erano, e abbiamo vinto, per miracolo. Da quel momento, quei cittadini potevano tornare a votare. Come politico - ha affermato Tremaglia - potevo essere soddisfatto, ma c’era la fede, intramontabile, nei vostri confronti, c’eravate voi... altrimenti avrei dovuto mollare". Tremaglia ha poi rivolto un pensiero agli esuli dell’Istria e della Dalmazia che ha incontrato in ogni parte del mondo, soprattutto in Australia, che raccontano la storia della loro terra, la leggenda della loro vita, e che sognano ancora di tornare, italiani bistrattati quando si fanno i trattati internazionali... "ecco che le battaglie non finiscono mai. Vado e cammino lungo le strade del mondo, e lo farò avendo vinto questa battaglia storica. Ringrazio Marsili, il Console, l’Ambasciatore per le parole affettuose e per i ricordi... sì, mi arrabbiavo, perché capivo che non c’era nulla da fare, ma capivo anche che era impossibile non far nulla".

Tremaglia ha poi ricordato le sue uscite ufficiali come Ministro, la visita a Marcinelle, lo scorso 8 agosto "perché non bisogna dimenticare il nostro passato" ma neanche coloro che oggi arrivano in Italia spinti dalla disperazione. Tremaglia ha quindi fatto riferimento alle parole ascoltate nel corso del Consiglio dei Ministri di venerdì 1° febbraio, in merito alla vicenda di una nave piena di stranieri. "Qualcuno ha detto che bisognava cacciarli, mentre Fini, in netto contrasto con quelle dichiarazioni ha chiesto: Ma avete visto bene questa nave?". Tremaglia, così come già aveva fatto a Marcinelle e in diverse sedute del Consiglio Dei Ministri, ha ribadito ancora che "non si deve essere così incivili da non capire che l’accoglienza è indispensabile, perché non si devono ripetere gli stessi errori di Marcinelle".

Tremaglia ha citato anche il viaggio a New York dove ha guidato una delegazione di tutte le forze parlamentari esclusa Rifondazione, per rendere omaggio, con una cerimonia nella cattedrale di Saint Patrick, alle vittime dei feroci attacchi terroristici dell’11 settembre. "Anche lì ho portato il messaggio del Capo dello Stato che ringrazio per averci ridato l’orgoglio di essere italiani. Questo ad El Alamein - ha proseguito Tremaglia - è il terzo atto del Ministero per gli Italiani nel Mondo. Con me ho portato una delegazione meravigliosa, per la prima volta ci saranno le Associazioni combattentistiche, le Medaglie d’Oro, l’Onor Caduti. E poi c’è questo appuntamento con voi. E’ difficile non rivendicare la grande forza che è in voi, e per voi abbiamo cambiato la Costituzione: tanti stress, pensai anche di abbandonare, poi America Oggi scrisse "Le lacrime del lottatore", feci un viaggio in Uruguay e Argentina e a Buenos Aires, dopo gli incontri con voi, dissi Va bene, abbandoniamo le lacrime e ricominciamo a lottare. Ringrazio Pezzoni, Bianchi, insieme siamo andati dal Capo dello Stato e abbiamo raggiunto il miracolo. Ma le difficoltà sono state infinite, e davanti alla difficile situazione dell’articolo 8 ho minacciato di dimettermi, quelli della Camera volevano che ad essere eletti fossero loro. Fini mi chiamò dicendo ti conosco, so che fai sul serio. Poi tentano di bloccare la legge con lo scrutinio segreto. Al Senato tentano un’altra manovra, quella di non andare in Aula. Ma il 20 dicembre ho visto le luci sul tabellone ho gridato Finalmente, Finalmente... tutti sono venuti ad abbracciarmi: si era realizzato il sogno della mia vita. Io non manco mai alla parola data, sempre devoto alla Patria e all’Italia".

Tremaglia ha poi ricordato il potenziale rappresentato dagli italiani all’estero, italiani che hanno portato ovunque progresso e civiltà, ed ha citato l’indotto dell’Altra Italia, pari a 191 mila miliardi in un anno, le 390 testate, i 90 Istituti di Cultura, le Camere di Commercio, gli Istituti per il Commercio Estero ed i 320 parlamentari di origine italiana. Una potenzialità che il Ministro intende rendere visibile anche in Italia grazie al suo progetto della tv di ritorno. Tremaglia ha colto l’occasione per salutare il Direttore di Rai International, Massimo Magliaro, presente all’incontro con la comunità, e ricordato il suo impegno per evitare i tagli alla Società Dante Alighieri.

"Voi - ha continuato Tremaglia - con questa vittoria mi riempite il cuore d’affetto, perché per la prima volta siete entrati nella Costituzione, nel Sistema Italia. Siate orgogliosi, preservate il culto per la patria, siate orgogliosi della nostra bandiera, e fate in modo che là dove c’è un italiano ci sia il Tricolore.

Quando Ciampi ha detto un tricolore in ogni casa, io ho raddoppiato, così al CGIE ho regalato due bandiere, una da portare nella loro comunità. Voi siete la mia meravigliosa famiglia che mi ha dato la possibilità di sopravvivere", ha concluso Tremaglia visibilmente commosso.

 

AIE