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Approvato all’unanimità l’Ordine del Giorno n.1

Finanziaria 2002: la Commissione chiede 56 miliardi per i corsi di lingua e cultura italiane

La Commissione Continentale per l'Europa e Nord Africa del CGIE riunitasi nei giorni 18 e 19 ottobre a Peterborourgh, nel Regno Unito, "per analizzare la situazione della diffusione della lingua e cultura italiana in Europa e nel mondo, e gli indirizzi che presiedono alle politiche di formazione professionali", ha approvato all’unanimità l’Ordine del Giorno n.1 con il quale si avanzano richieste al Presidente del Consiglio Berlusconi, al Ministro per l'Economia, Tremonti, al Ministro degli Affari Esteri, Ruggiero, e al Ministro per gli Italiani Nel Mondo.

La Commissione Continentale Europa e Nord Africa del CGIE, "constatata la profonda contraddizione esistente tra la crescente domanda di lingua e cultura italiana e la risposta politica che ad essa viene data sotto il profilo delle risorse finanziarie, come emerge dalla Legge Finanziaria, nonostante le diverse indicazioni contenute nel DPEF; rilevata con preoccupazione non solo l'impossibilità di disegnare una prospettiva di sviluppo della offerta culturale italiana ma anche la difficoltà di conservare i livelli di servizi esistenti; chiede che sia concretamente presa in considerazione la richiesta di Lit. 56 miliardi per il 2002, avanzata dal CGIE anche per far fronte ai mutati rapporti di cambi e all'inflazione e che, pertanto, si provveda all'adeguamento della dotazione in sede parlamentare; chiede altresì che diventino permanenti gli stanziamenti per la formazione professionale nei paesi dell'UE". La Commissione "prende atto con estrema soddisfazione della comunicazione che il Presidente del Consiglio On. Berlusconi ha inviato al Ministro Tremaglia relativa alla convocazione della "Conferenza Stato-Regioni - Province Autonome - CGIE" prevista per Legge, che deve rappresentare l'occasione per istituire i necessari strumenti di coordinamento e di programmazione dell'intervento". A tale proposito, la Commissione "auspica che non ci siano ulteriori ritardi nell'emanazione del Decreto di Convocazione del Presidente del Consiglio".

 AIE