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Mario Frizzera: l’emergenza consolare dovrà essere una priorità per il prossimo Ministro degli Affari Esteri

L’augurio che il futuro Ministero per gli Italiani nel Mondo sia affidato al rieletto On. Mirko Tremaglia

 

Uno dei maggiori problemi che preoccupa i Consiglieri dei Comites e del CGIE in Argentina, è la situazione della rete consolare; c’è un evidente disservizio dei Consolati in relazione agli utenti, nostri concittadini.

La situazione non è grave, è gravissima, con possibili aggressioni, conseguenze fisiche e disagi per i funzionari e per i connazionali.

Nella riunione della Commissione continentale del CGIE a Lima e nel Comites di Buenos Aires abbiamo presentato la situazione e la necessità di dichiarare lo stato di "emergenza consolare".

Le misure che si possono prendere sono di responsabilità ed iniziativa dei capi degli uffici consolari, nonché dell’Ambasciatore.

Possiamo dare dei suggerimenti, ma chiediamo soluzioni immediate.

In uno stato di emergenza consolare alcune misure si possono prendere immediatamente, senza il lento iter burocratico del Ministero.

Una ristrutturazione generale delle rete consolare, come suggerito nei documenti approvati recentemente all’unanimità dalle Commissioni continentali del CGIE (latino-americana a Lima e anglofona a Johannesburg), avrà bisogno di tempo.

In Argentina le maggiori complicazioni provengono dall’aumento notevole di richieste per i passaporti e per l’acquisto della cittadinanza italiana (30% in più in relazione al 2000), e dal numero del personale sempre insufficiente e in progressiva diminuzione.

Il Console generale di Buenos Aires dichiara che con l’attuale organico non può soddisfare la richiesta di 200 passaporti al giorno e che la sua capacità è di 50/60 rilasci o rinnovi al giorno.

L’unica soluzione definitiva è aumentare subito il numero dell’organico con funzionari provenienti dall’Italia o impiegati temporanei assunti in loco. Se la motivazione del MAE per l’aumento di personale è solo economica, si possono assumere temporaneamente impiegati in loco con un ottimo curriculum, a contratto, il che costa molto meno di un dipendente del MAE.

L’abrogazione del rinnovo del passaporto obbligatorio ogni 5 anni, è un’altra misura importante. In uno stato di emergenza non si dovrebbe aspettare una decisione del Parlamento, con un decreto legge si potrà rinnovare ogni 10 anni, diminuendo il flusso di connazionali a Consolati già affollati.

Cambiare immediatamente la sede consolare per strutture più comode che fra l’altro possiedano un’ampia sala di attesa, come le banche. Le file fuori del Consolato soffrono il clima ostile, le rapine e il traffico dei posti.

Chiediamo al nuovo Governo eletto il 13 maggio che reagisca con la rapidità che merita la grave situazione consolare e l’appoggio dei parlamentari e rappresentanti politici in seno al CGIE.

Questo stato di emergenza consolare deve essere prioritario per il prossimo Ministro degli Affari Esteri e per il futuro Ministero per gli Italiani nel Mondo, che ci auguriamo sia affidato al rieletto On. Mirko Tremaglia.

 

Dott. Mario Frizzera

Consigliere Comites e CGIE