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L'AIE per la formazione di tecnici agrari nei Paesi dell'area mediterranea

Progetto Mediterraneo: il futuro del dialogo fra culture

Al progetto collaborano, tra gli altri, la Regione Abruzzo, la Provincia ed il Comune di Pescara

 

A meno di due settimane dall'attentato alle Torri Gemelle di New York, in un clima internazionale di massima tensione caratterizzato dall'insorgere a molti livelli di atteggiamenti "muro contro muro" tra mondo occidentale e mondo islamico, diversi nostri organi di stampa avevano riportato una notizia che, viceversa, induce a sperare favorevolmente in un futuro di dialogo costruttivo fra diverse culture. Verso la fine dello scorso settembre, 70 giovani studenti arrivati dall'Algeria (42), dal Marocco (12) e dall'Eritrea (16) sono stati infatti accolti all'aeroporto di Fiumicino e subito trasferiti alla sede-convitto dell'Istituto Tecnico Statale Agrario "P. Cuppari" di Cepagatti (Pescara). Ha avuto così inizio il "Progetto Mediterraneo", una nuova filosofia di insegnamento che permetterà a quegli studenti di apprendere, nei prossimi tre anni, le più avanzate tecniche agroalimentari.

Ed oggi, a quasi tre mesi da quell'avvenimento, a corsi scolastici ormai ben avviati e in attesa dell'inaugurazione ufficiale prevista per il prossimo gennaio, può apparire azzardato tracciare un primo bilancio del "Progetto Mediterraneo", eppure ciò è possibile grazie a delle precise connotazioni che rendono questa esperienza didattica del tutto particolare.

Il Progetto è nato dalla felice intesa e dalla convergenza di vedute del Segretario Generale dell'AIE, Franco Santellocco, e del Dirigente scolastico dell'Istituto "Cuppari", Manfredi Tricca, nonché dall'impegno del Rotary International, della Regione Abruzzo, della Provincia, del Comune e del Provveditorato agli Studi di Pescara e dell'intero corpo insegnante dell'Istituto, magistralmente coordinato dal Professor Tricca. Lo scopo ambizioso del Progetto, che ne costituisce la peculiarità, è quello di formare tecnici agrari che potranno in futuro attuare, nei rispettivi Paesi dell'area mediterranea, progetti di agricoltura sostenibile sulla base di sistemi prevalentemente biologici e avendo come obbiettivo prioritario la più ampia protezione dell'ambiente. Una simile formazione potrà inoltre sensibilizzare i nuovi tecnici sui futuri orientamenti della politica agricola della UE, in vista di possibili collaborazioni e armonizzazioni di progetti.

Tali obiettivi didattici non devono però essere considerati "a senso unico": la piaga della desertificazione, ad esempio, inizia ormai a colpire alcune zone dell'Italia, e i Paesi del Nord Africa, con la loro esperienza, possono fornire un valido contributo per combatterla. In tale contesto, ecco quindi la formazione curata dall'Istituto "Cuppari" divenire un prezioso strumento di scambio culturale, di dialogo, di intesa.

In un piccolo centro come Cepagatti, si è creato in brevissimo tempo un clima di accogliente apertura nei confronti degli studenti stranieri che frequentano l'Istituto, a riprova della validità di un Progetto che, nato quasi in sordina come una sorta di "microrealizzazione", è destinato a costituire in ambito mediterraneo un esempio di cooperazione interculturale, di reciproca comprensione, di solidarietà e di pace.

 

Marcantonio Scipione/AIE