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Aggiornamento - Sul rientro dei Savoia... riceviamo e pubblichiamo

Riceviamo per la Rubrica "Italiani nel mondo. Voci e fatti", curata dal Dr. Scipioni, il contributo del Signor Rinaldo Dragonera che pubblichiamo integralmente lasciando l’eventuale commento al titolare stesso della Rubrica che riprenderà al più presto il "colloquio" con i nostri lettori.

La Redazione AIE

Caro dott. Scipione,

sono un italiano di Toronto, ho letto il suo articolo sul rientro dei Savoia in Italia.

Quello che penso l'ho scritto in questa "lettera aperta" a Emanuele Filiberto di Savoia, che mi piacerebbe che lei pubblicasse. Auguri per la sua rubrica.

 

"Caro principe Emanuele Filiberto di Savoia, ti dico una provocazione: avresti dovuto fare il terrorista. Non ho sentimenti monarchici e nemmeno una particolare simpatia o antipatia per te e tuo padre, ma come cittadino italiano all'estero ho vergogna di questo esilio che vi condanna per presunte colpe di fatti storici che, quando avvennero, uno di voi era appena nato e l'altro ben lontano dall'essere concepito. Per questo mi hanno sempre interessato le tue dichiarazioni sulla determinazione a passare la frontiera (l'ultima rimasta chiusa, per te, in un'Europa unita) anche se ricordo che, in occasione di un tuo atterraggio forzato su suolo italiano, non sei nemmeno sceso dalla scaletta dell'aereo.

Eppure, caro Emanuele Filiberto, credo che tu abbia sbagliato tutto: se veramente volevi entrare in Italia (sia chiaro, quella prima delle elezioni del 13 maggio) avresti dovuto fare il terrorista e ordire trame eversive contro il borghese stato italiano e l'odiata America capitalista. Allora sì che avresti avuto un aereo di stato per tornare in Italia, uno sventolio di bandiere e un tappeto rosso all'aeroporto, un ministro ad accoglierti. Non mi sarei aspettato di meno da un paese che accolse come trionfatrice una terrorista mai pentita, Silvia Baraldini, riportata in Italia da un aereo messo a disposizione dall'allora presidente del consiglio D'Alema.

Pensa, Emanuele Filiberto, che nessuno ha chiesto alla reduce delle galere americane di rinnegare i suoi ideali, ma a te e tuo padre hanno chiesto di riconoscere quella repubblica italiana che la Baraldini, Renato Curcio e altri brigatisti non solo non hanno riconosciuto, ma che volevano sovvertire con la lotta armata. Te lo ripeto, dovevi fare il terrorista e l'avresti avuta vinta: nessuno ti avrebbe chiesto riconoscimenti mai chiesti agli altri.

Caro Emanuele Filiberto, una sola domanda: ma ci vuoi tornare davvero nell'Italia che, almeno fino ad oggi, ospita Silvia Baraldini e fa camminare sul suo suolo Renato Curcio, ma non te? Io, anche con tutti i permessi in regola, avrei rifiutato di metterci piede, almeno finché chi rappresentava il nostro paese accoglieva come eroi i terroristi. Ma per fortuna i milioni di italiani che non la pensano così hanno votato per cambiare, una nuova legge è ora in ponte e spero che per voi questa sia la volta buona. Auguri!"

 

Rinaldo Dragonera