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Dopo il via libera della Camera il "voto" approda al Senato

La relazione introduttiva del Senatore Pastore e l’intervento del Ministro per gli Italiani nel Mondo Tremaglia

 

A pochi giorni dal sì della Camera è iniziato, presso la Commissione Affari Costituzionali del Senato, il dibattito sulla legge ordinaria che regolamenterà le modalità di voto dei nostri connazionali all'estero. Nel corso della seduta il Presidente della Commissione Andrea Pastore (FI) ha illustrato i disegni di legge n. 863 (Tremaglia), 217 (Magnalbò) e 16 (Eufemi). Il relatore, dopo aver sottolineato l'importante ruolo svolto dal Ministro Tremaglia in questa complessa vicenda legislativa, ha ricordato sia le revisioni costituzionali che portarono alla creazione della Circoscrizione Estero e alla definizione numerica dei futuri rappresentanti parlamentari dei nostri connazionali nel mondo (articoli 48, 56 e 57 della Costituzione), sia il recente iter della legge attuativa n. 836. Uno specifico progetto normativo che riprende, con opportune puntualizzazioni, il testo approvato dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato durante la scorsa legislatura. Un disegno di legge, quest'ultimo, che concluse prematuramente il suo iter per ragioni temporali, le Camere furono sciolte a causa dell'imminente consultazione elettorale, e per l'insorgere di concrete difficoltà applicative.

In questo contesto Pastore ha poi elencato gli elementi di rilievo che caratterizzano la norma, come l'opzione tra il suffragio per corrispondenza ed il voto in Italia (articolo 1, comma 2), l'unificazione dell'anagrafe degli italiani residenti all'estero con gli schedari consolari (a tale riguardo la Commissione Affari Esteri del Senato dovrà esaminare al più presto il disegno di legge n. 627 che introduce nuove disposizioni per l'aggiornamento della rilevazione dei nostri connazionali nel mondo) e l'articolazione della Circoscrizione Estero in quattro ripartizioni. Per quanto riguarda invece la questione che ha monopolizzato l'attenzione delle forze politiche, e cioè l'esercizio dell'elettorato passivo, il relatore ha ricordato che, oltre al recente via libera della Camera dei Deputati, già nella passata legislatura la Commissione Affari Costituzionali del Senato aveva dato il suo consenso alla creazione di un circuito rappresentativo estero distinto ed autonomo da quello nazionale. Un parere decisamente favorevole, quello espresso dal Presidente della Commissione che, durante il dibattito, è stato ribadito anche dal Senatore Nicola Mancino (Mar-DL-U). L'ex Presidente del Senato ha infatti manifestato la volontà del suo gruppo politico di approvare al più presto e senza modifiche il provvedimento in esame ed ha ricordato che l'attuale disegno di legge, licenziato dalla Camera dei Deputati, consentirà il superamento delle difficoltà che, nella passata legislatura, hanno ostacolato ed impedito l'approvazione della norma di attuazione delle modifiche costituzionali. Al termine della seduta il Ministro Mirko Tremaglia, dopo aver espresso ampia soddisfazione per l'attenzione manifestata dalla Commissione nei confronti dell'esercizio del diritto di voto degli italiani all'estero, ha evidenziato come anche nella recente votazione della Camera si sia riproposta - il disegno di legge è stato sottoscritto dai rappresentanti di quasi tutte le parti politiche - l'ampia convergenza che, nella scorsa legislatura, rese possibile la modifica degli articoli 48, 56 e 57 della Costituzione. Per il protagonista di innumerevoli battaglie parlamentari la scelta di riservare il diritto di elettorato passivo ai cittadini residenti nelle rispettive ripartizioni della Circoscrizione Estero - una prerogativa già ribadita in passato in sede di Commissione e confermata a larga maggioranza dal voto (a scrutinio segreto) della Camera dei Deputati - rappresenta inoltre un punto sostanziale che garantirà un'autonoma rappresentanza politica ai nostri connazionali nel mondo. Per quanto concerne invece l'aggiornamento dell'elenco dei cittadini italiani residenti all'estero, dal Ministro è stato ribadito che l'acquisizione dei nuovi dati eliminerà qualsiasi dubbio in ordine all'attuazione delle disposizioni costituzionali. Una rappresentanza parlamentare, quella dei nostri connazionali all'estero, che potrà inoltre contribuire anche al rafforzamento ed al miglioramento delle relazioni internazionali con i Paesi in cui risiedono le comunità di origine italiana.

 

Goffredo Morgia/AIE